PORZUS RUN
sabato 26 ottobre 2019
partecipanti: Dusty, Giulio, Robi Puccioni, Max, Davide e Serena
PERCORSO: Canal de Grivò (presso Agriturismo Petrigh) salita alle malghe di Porzus e ritorno per Bocchetta di S. Antonio, Canebola, Stremiz per un totale di circa 11 Km con 800 m di dislivello positivo.
Sabato 26 ottobre ci siamo trovati al parcheggio del quadrivio di Opicina. Giornata soleggiata autunnale con temperatura molto calda per il mese in corso; siamo arrivati a destinazione verso le ore 10.00.
Abbiamo iniziato così la salita che porta alle malghe affrontando subito un dislivello positivo di circa 800 metri. Percorrendo il sentiero ci siamo imbattuti nella chiesa Porzus, un luogo di pellegrinaggio Mariano in un contesto naturalistico, che offre ai suoi visitatori un’oasi di pace sia alla mente che allo spirito. Scattato qualche selfie siamo ripartiti per raggiungere le malghe, dove ci siamo fermati per un breve ristoro e scattare qualche foto davanti a uno dei luoghi storici della guerra in Friuli.
L’Eccidio di Porzus fu uno degli episodi più controversi della Resistenza italiana: l’esecuzione capitale di alcuni componenti della Brigata Osoppo, formazione di orientamento cattolico e laico-socialista, da parte di alcuni partigiani gappisti, partigiani alle dirette dipendenza del PCI. Fu una vicenda complessa e tragica del periodo resistenziale italiano, è tuttora oggetto di studio e di riflessione.
A questo punto iniziamo la discesa di corsa verso Canebola. Qui abbiamo “sostato” in piazza presso al bar “da Flavia” presso il quale abbiamo avuto l’occasione di dissetarci con un buon bicchiere di vino rosso della casa. Il gusto casereccio e rustico del vinello aggiunto al calore del sole ci ha fatto perdere la cognizione del tempo e ci siamo resi conto che dovevamo proseguire.
Lasciavamo Canebola, per raggiungere l’agriturismo Petrigh.
….. l’imprevisto era dietro l’angolo…. abbiamo proseguito seguendo la traccia del percorso ma inoltrandoci in un sentiero segnato, ad un tratto ci siamo ritrovati immersi in una vera e propria foresta, con liane, rovi e alberi franati che ostacolavano il passaggio. Il sentiero d’un tratto sparì.
Iniziava così lo spirito esplorativo CIM, motore del nostro gruppo
L’esperienza e la tranquillità nel gestire la situazione ha fatto sì che riuscissimo a ritrovare la via segnata, anche se abbiamo trovato qualche difficoltà.
Con due ore di ritardo sulla tabella di marcia abbiamo raggiunto la locanda (ci davano ormai per dispersi) dandoci un’accoglienza calorosa tipica delle frasche. La temporanea preoccupazione di non ritrovare il sentiero sparì non appena arrivammo all’agriturismo, dove gustammo piatti propri della montagna di Faedis. Naturalmente non finiva lì, e come sempre bicchiere della staffa a Cormons.