Sabato 24 giugno 2023

Partecipanti:
Roby Biu, Lele, Serena, Stefania, Mr Bean, Stefano Camoscio, Chicca, Max Angelini, Vasco, Fabiana, Dusty, Silverio e Roberta, Guido, Filippo, Taz e Eliana.
Distanza percorsa: 18,9 km – Dislivello totale: 1240 m

Un sabato mattina di fine giugno, una giornata tersa con aria frizzantina, le verdi montagne della Carnia e un gruppo di quindici soci CIM e tre simpatizzanti: i presupposti per una splendida quarta prova della Coppa CIM 2023 ci sono tutti!
Consueto ritrovo al quadrivio di Opicina di prima mattina per ottimizzare gli equipaggi e si parte alla volta della zona dei Laghetti di Timau (quota 903m), nota ai più per la pista di sci da fondo.

Lasciate le macchine al parcheggio lungo il torrente But, muoviamo i primi passi ad andatura “conservativa”, ben consci che dovremo presto abbandonare la strada bianca in lieve pendenza lungo il torrente per imboccare il ripido sentiero che sale alla casera Lavareit. Le previsioni sono immediatamente confermate: il sentiero non fa sconti a nessuno ma l’ombra del bosco, che per la maggior parte del percorso ci protegge, rende la fatica tollerabile e in un’ora scarsa raggiungiamo i pascoli e la casera (quota 1470m).
La nostra ferrea volontà ci rende sordi al richiamo delle sirene bovine che, con il loro muggito, ci invitano a sostare concedendoci la prima birra fresca della giornata. Chiedendo loro permesso, riempiamo le sacche e le borracce con la fresca acqua di un abbeveratoio e imbocchiamo l’itinerario 1 del Parco Comunale del Monte Terzo e ci dirigiamo verso la casera Chiaula Alta e la forca di Tierz (quota 1885). Attraversiamo prati verdissimi e pendii macchiati dalla fioritura del rododendro e raggiungiamo la forca. Una rapida pausa per reintegrare i carboidrati e via, alternando corsa e passo veloce verso la cima del monte Terzo (quota 2034m).

Una breve sosta in cima è d’obbligo: ci riempiamo gli occhi con la vista del gruppo del Coglians, delle Crete alla sua destra e del Pal Piccolo e via di nuovo, finalmente gustandoci la discesa su un terreno quasi perfetto, tanto da sembrare irreale alle nostre caviglie e ai nostri piedi abituati alla durezza dei percorsi carsici.
Completato l’anello e giunti nuovamente alla casera Lavareit, finalmente ci concediamo la tanto agognata birra ghiacciata che ci offre l’occasione di brindare alla splendida notizia che un nostro socio condivide con il gruppo. Il menù sulla lavagna e i profumi che ci raggiungono dalla cucina ci tentano a fermarci ma avendo prenotato il pranzo a valle, ripartiamo a malincuore.

Raggiungiamo le macchine dopo 5 ore dalla partenza, con 1240 m di dislivello e quasi 19 km percorsi a passo vario e, più o meno coraggiosamente, cerchiamo il sollievo delle fresche acque del torrente.

Come ogni uscita degna di essere ricordata, concludiamo con un pranzo tardivo ma ricco e abbondantemente annaffiato dove la portata principale è come sempre, la grande amicizia che lega i membri del CIM e i suoi simpatizzanti.

di Guido Comar