DA MAYRHOFEN ATTRAVERSO LE ALPI BREONIE FINO A MERANO

DI CORSA

25 – 29 LUGLIO 2012

Quando si parla dell’Alta Via Tiroler Höhenweg, la mente non può che iniziare a spaziare lontano immergendosi in un mondo completamente distaccato dalla civiltà e dal turismo di massa.

Si tratta di un sentiero di alta montagna dalle dimensioni europee inaugurato nel luglio 2002 per opera di responsabili su entrambi i confini, quello austriaco e italiano che hanno lavorato creando un’unica linea di congiunzione con partenza e arrivo nelle rinomate località turistiche, Mayrhofen, principale centro della Zillertal e Merano, famoso centro termale Alto Atesino.

Il sogno audace di tentare di percorrere in stile podistico “leggero“ e veloce questo straordinario itinerario in quota, si è concretizzato quando, alla proposta hanno aderito alcuni atleti del Gruppo CAI CORSA IN MONTAGNA Triestino, non certo alla prima esperienza ad imprese di questo tipo.

L’ambizioso progetto si prefigge di coprire integralmente i 152 km che separano i due centri turistici in soli quattro giorni.

Piu’ di 11.000 metri di dislivello in salita ed altrettanti in discesa attraverso le Alpi dello Zillertal con i suoi ghiacci eterni, le vette di dolomia del Tribulaun, cuore della Traversata, quelle sopra la Valle del Rombo e della Passiria e il Gruppo di Tessa disseminato di laghetti, fino a scendere a Merano, culla del Tirolo, tra manieri e rocche turrite.

Il sentiero, che si sviluppa su un’altitudine tra i 1600 e i 3000 metri, tocca quasi dodici cime, giogaie, valichi e creste di confine in un ambiente straordinariamente isolato e dai paesaggi mozzafiato.

La prima tappa prevede la partenza proprio dal centro di Mayrhofen per poi risalire il versante sud orientale dell’estesa Zemmal, ai piedi dell’austera catena montuosa dell’Alpe di Tux.

Per coprire i 38 km e i 3217 m di dislivello previsti nella prima giornata, bisogna una volta raggiunto lo Schlegeisspeicher, il piu’ grande bacino artificiale dello Zillertaler, risalire la Zamser Grund, valicare il Passo di Vizze a 2275 m con l’omonimo Rifugio e percorrere la Landshuter Höhenweg fino  a raggiungere L’EuropaHütte – Rif. Venna Alla Gerla, curioso per essere un unico edificio composto da due locali, uno in territorio italiano gestito dal CAI e l’altro in terra austriaca gestito dal DAV.

Dopo il pernottamento a 2713 m, la seconda tappa con i suoi 39 km e 2919 m di dislivello, ci porta a proseguire verso le prime vette vicine ai 3000 m come la Wildseespitze e la Spina Di Lupo con il tracciato che corre praticamente in cresta a cavallo dei confini prima di scendere ripidamente ad uno dei valichi piu’ antichi e frequentati nel corso dei secoli, l’ampio Passo del Brennero.

Dai 1370 m del confine Tirolo – Alto Adige, si ritorna in quota percorrendo la cresta tra la Valle di Obernberg e quella di Fleres superando numerosi gioghi e la cima del Hoher Lorenzen.

Si scende facilmente al lago austriaco di Obernberg per poi prepararsi a superare altri 1000 m di dislivello valicando la Gstreinjochl a 2540 m entrando così nel cuore delle imponenti montagne rocciose del Tribulaun.

Con i suoi 3097 m, il Tribulaun di Fleres rappresenta il culmine dell’Alta Via. Un pezzo di vera dolomia troneggia su uno zoccolo di rocce primitive!

Dopo aver superato il Tribulaunhütte, piccolo rifugio d’altri tempi ubicato tra ampie giogaie detritiche, la Forcella di Fleres risulta l’ultima fatica della seconda tappa con i suoi 2600 m di quota, riportandoci in territorio italiano e a breve al Rif. Calciati con accanto il pittoresco laghetto di Sendes.

Anche la terza giornata risulta interessante soprattutto dal punto di vista geologico e paesaggistico.

L’Alta Val di Fleres ha conosciuto nel XV secolo un’intensa attività mineraria così come in Val Ridanna, anch’essa ricca di importanti giacimenti estrattivi che hanno fatto della zona un vero villaggio d’alta quota dando così origine “all’era argentea”.

Questa tappa ci porta a percorrere un mondo affascinante della storia ed è un viaggio nel tempo se consideriamo il duro e pericoloso lavoro che i minatori svolsero a quelle altitudini.

Questo mondo ci accompagna per buona parte della tappa con i suoi 37 km e 3130 m di dislivello.

Alle prime ore del mattino dal Rif. Calciati, un’impegnativa ascesa al Pinggl, Hoher Zahn e Weißwandspitze, ci avvicina alle cime che possono essere scalate con breve deviazione prima di scendere al Rif. Cremona e nella boscosa Valle di Fleres.

Una volta in valle, si passa infatti tra i masi di S. Antonio a 1240 m e si risale la Allrißtal lungo il torrente innalzandosi per 1000 m abbondanti fino alla Maurercharte, panoramico balcone sulla Val Ridanna.

Con la Ridnauner Hohenweg si scende a Masseria, sede del museo provinciale delle miniere. Da qui, l’ultima lunga salita della giornata ci porta a percorrere la Lazzachertal in un paesaggio pieno di fascino e plagiato dall’attività mineraria di un tempo.

Il passaggio a St. Martino di Monteneve a 2355 m, il paese minerario, una volta il più alto d’Europa, offre visioni surreali e seguendo il sentiero dei minatori ci abbassiamo di 670 m in Val Passiria notando un netto cambiamento di paesaggio.

La penultima tappa termina sulla strada per il Passo del Rombo al Hochfirst, luogo di pernotto.

Con l’ultima tappa, non meno lunga ed impegnativa con uno sviluppo di 37 km e 2060 m di dislivello, ci avviciniamo al versante orientale delle Alpi di Otztal fino alla lussureggiante Valle di Plan, Parco Naturale del Gruppo di Tessa.

Un percorso abbastanza dolce lungo il corso del Torrente Del Lago che ci porta a valicare uno dei più aerei paesaggi in quota sotto il giogo Rauhen Joch a 2830 m con spettacolare vista sulle vette del M.te Principe, 3403 m e dei ghiacciai perenni delle Otztaler Alpen, prima di ridiscendere a Pfelders in Val di Plan.

E d’ora in poi è l’acqua l’elemento preponderante che ci accompagna per una quindicina di km attraverso il gruppo di laghetti alpini più numeroso dell’Alto Adige fino a raggiungere, dopo aver varcato lo Spronser Joch a 2581 m,  il Rif. dei Becchi nella verdeggiante Valle di Sopranes.

Ora non resta che scendere salvo qualche deviazione possibile alla Cima Muta, punta che sovrasta la conca meranese e lasciare andare le gambe nel mutamento netto del paesaggio e dal clima decisamente più mite.

La tappa termina tra i frutteti, i castagneti e tra i bianchi masi rurali di Dorf Tirol fino a raggiungere con la romantica Tappeinerweg, la piazza principale e la chiesa di Santo Spirito nel centro di Merano.

Parteciperanno a questa avventura i seguenti atleti:

  • Alberto de Cristini “Taz”
  • Enrico Pecorini “Rico”
  • Silverio Pipolo “Sil”
  • Raffaele Bratina “Lele”
  • Gianfranco Moro
  • Claudio Fava “Caio”
  • Paolo Glavina “Paulin”
  • Federica Lippi “Chicca”
  • Marco Vascotto “Vasco”
  • Giorgio Severi “M.r Bean”
  • Lorenzo Cadelli  “Dusty”
  • Dario Loredan “Davo”
  • Paola Bottos “Paoletta”
  • Stefano Bevilacqua

E per la logistica :

  • Flavia Devetta
  • Cristina Moro