Cronotraversata del Maestro anno per anno
CRONOTRAVERSATA DEL MAESTRO.....
un'occasione in più
Chi l'avrebbe detto che quell'idea "de osmiza", buttata là dopo aver combattuto contro un esercito di calici...
Chi l'avrebbe detto che quell'inutile e cupo mattino di novembre del '96, quel vagare nell'umidità intorno alle villette di Borgo Grotta, insospettendone i proprietari�- Cossa disè, se poderia farla passar de qua�- No, no vedè che xe tuto un clanz, meio drio de là e dopo su! - Si, ma cussì ne toca taiar la strada e dopo sarà longhi coi auti.
Chi l'avrebbe detto, eppure son bastati tre anni a consegnare la "Cronotraversata del Maestro" nell'elite delle competizioni podistiche regionali, richiamando via via atleti capaci di abbattere ogni anno i records precedenti.
Su e giù per la Grotta Gigante, passaporto valido ed esclusivo per una gara capace di far parlare di se media e riviste del settore, un appuntamento ormai classico che sveglia l'interesse dell'agonista specialista, dell'amatore, ma anche - ed è questo il punto chiave - dello sportivo qualsiasi.
Corsa in grotta: slancio antico in un ambiente antico, adattamento, ricerca di un'altra misura, ritorno alle origini, affascinante videoclip di qualche minuto proiettato sopra un gigantesco schermo cavo�Giochi di luce e caldo improvviso, bora e buio; i -2� sul selciato transennato del parcheggio son diventati subito +12�, l'umidità è aumentata verticalmente, gli occhiali s'appannano...
Ho fatto bene a partire in canotta! - I xe mezi nudi, ma no i ga fredo?- Il fiato, tarato ancora sulla "zima" esterna, s'ingolfa per un attimo in quell'afa cercando un ritmo, ma l'esile scivolo di cemento non lo concede e ti trascina, emozionando, al fondo. Volti indefiniti, appena intuiti, si alternano nei punti più critici: sono gli occhi attenti dei volontari del Soccorso Speleo e degli altri assistenti della "Commissione" e del C.I.M., disseminati in forze sul tracciato. La gara si svolge in assoluta sicurezza, i guanti sfiorano appena le ringhiere, mentre i piedi cercano ogni tanto un gradino, solo esile scusa per spiccare il volo successivo; ancora una curva, un'altra�Il fondo sterrato a119m. inizia la lunga apnea verso la luce ed il traguardo.
Sono oltre mille i passaggi in scarpette e fuseaux sul cemento del 'Finocchiaro' in queste prime tre edizioni: tra loro atleti di valore assoluto quali il lubianese Piskur, ex olimpionico e campione sloveno di corsa in montagna, Ermacora, punta di diamante della Libertas buja, l'algerino Zoubir, detentore del record con 9'36''4.
Ma qual è stata la molla primitiva, il motivo recondito, il senso più nascosto, il messaggio subliminale che appariva e spariva dietro quei primi calici di refosco, dietro quegli ormai lontani sopralluoghi ?- La Società Alpina delle Giulie, sezione del CAI di Trieste, attraverso i suoi gruppi Corsa in Montagna e Commissione Grotte E.Boegan, organizza la�premi ai gruppi sportivi e speleoalpinistici�.seguirà ricca estrazione e "Gran pampel" finale�- Lo abbiamo scoperto dopo: volevamo creare un appuntamento, un incontro, un legante che invischiasse per un giorno un po' tutte le discipline in rima con la montagna: una gara specialistica, in ambiente ipogeo, promossa come filo atletico che unisse tutti quegli "ambienti" così simili eppur spesso così distanti per vecchi pregiudizi, luoghi comuni, minuscoli campanili.
Correre quindi per restare in forma, per prepararsi a momenti atletici più impegnativi, per confrontarsi, per il gusto di farlo nella caverna turistica più grande del mondo�Ma anche solo per dare una mano, indispensabile alla riuscita della manifestazione, per stare assieme un giorno, per quattro cantici davanti a una gamella di 'Pampel'.
Obiettivo centrato! Una gran parte dei concorrenti e quasi tutti quelli che con il loro aiuto hanno permesso tale successo, appartiene a quel variegato popolo di "goretex" e bandane che bazzica il Carso e dintorni; grottisti, rocciatori, scialpinisti, bikers, escursionisti, ecc., strappati per una Domenica alle loro passioni principali, sono diventati, assieme ai runners specialisti, le anime di questo raduno di sport e festa.
Quarta Cronotraversata del Maestro, Grotta Gigante, Trieste, 6 febbraio 2000.

ALBO D'ORO | |||
Record attuale | |||
Maschile | 9' 13.0'' | Femminile | 11'20.5" |
1997 | |||
1� | Piskur Beno | Extreme Ljublijana | 10'00'' |
2� | Vittori Bruno | CAI Corsa in montagna TS | 10'35'' |
3� | Sterni Marco | Generali TS | 10'39'' |
4� | Borghi Stefano | CEST TS | 10'54" |
5� | Mosetti Alessandro | GTS | 11'04'' |
1� | Bonanni Valentina | DLF UD | 12'53'' |
2� | Bonin Serena | Generali TS | 13'16'' |
3� | Michelini Daniela | SAG CAI TS | 13'30'' |
1998 | |||
1� | Piskur Beno | Extreme Ljublijana | 9'44" |
2� | Ermacora Michele | Libertas Buja | 9'55" |
3� | Bruna Roberto | Pol. Montereale | 10'35'' |
4� | Sterni Marco | Generali TS | 10'44'' |
5� | Buttignol Walter | Atl. Pordenonese | 10'46'' |
1� | Bonanni Valentina | DLF UD | 12'30'' |
2� | Bonin Serena | Generali TS | 12'42'' |
3� | Parma Valnea | GAM TS | 13'36'' |
1999 | |||
1� | Fellahi Zoubir | Libertas Buja | 9'38''4 |
2� | Ermacora Michele | Libertas Buja | 9'38''6 |
3� | Bruna Roberto | Pol. Montereale | 10'20'' |
4� | Fontana Stefano | G.S. Val Rosandra | 10'24'' |
5� | Borghi Stefano | CEST TS | 10'27'' |
1� | Bonin Serena | Generali TS | 12'10'' |
2� | Bonanni Valentina | CEST TS | 12'15'' |
3� | Parma Valnea | GAM TS | 12'23" |
2000 | |||
1� | Ermacora Michele | Atl.Buia Treppo grande | 9' 21.4'' |
2� | Vittori Bruno | CAI Corsa in montagna TS | 9'55.8'' |
3� | Pieruzzo Diego | VV.FF. Belluno | 10'03.2'' |
4� | Celli Mario | Atl.Buia Treppo Grande | 10'10.6'' |
1� | Parma Valnea | GAM | 12'16.6'' |
2� | Picchierri Alessandra | Marathon Club Alabarda | 13'01.3'' |
3� | Sopracolle Isabella | ANA Atletica Feltre | 13'11.5'' |
4� | Novak Jerica | Olimpya Ljubliana | 13'35.0'' |
2001 | |||
1� | Ermacora Michele | Atletica Buia | 9' 13.0" |
2� | Caneva Gino | US Aldo Moro | 9' 24.5" |
3� | Pieruzzo Diego | VV.FF. De Vecchi BL | 9' 42.0" |
4� | Piskur Beno | Novice Extr. Ljubliana | 9' 51.6" |
1� | Spilotti Daniela | Atl. Dall'Agnese Brugnera PN | 11' 26.7" |
2� | Bonin Serena | Ass. Generali TS | 11' 43.8" |
3� | Bonanni Valentina | Atl. Dall'Agnese Brugnera PN | 12' 13.2" |
2002 | |||
1� | Caneva Gino | US Aldo Moro | 9' 19.5" |
2� | Kosovelj Mitja | TK Kobarid SLO | 9' 27.6" |
3� | Kastelic Peter | AK Domzale SLO | 9' 47.5" |
4� | Jarc Domen | AK Domzale SLO | 9' 49.5" |
1� | Kosovelj Mateja | TK Kobarid SLO | 11' 20.5" |
2� | Sustarcic Mateja | Team Smarnogorska N. SLO | 11' 35.0" |
3� | Riccesi Chiara | CTL ACEGAS Trieste | 12' 10.9" |
RADICI
Tarda sera di Domenica 6 febbraio: dopo un'ultima e affannata telefonata al cronista sportivo de "Il Piccolo", chiudo con il cellulare anche i miei riflettori sulla quarta edizione della "Cronotraversata del Maestro"; la classifica � l� sopra, ultimo arrivo di un indescrivibile caos di fogli che nascondono per tre quarti la scrivania: Michele Ermacora, Atletica Buia-Treppo Grande, primo dei 380 arrivati in 9'21"4, nuovo record della manifestazione, Bruno Vittori, CAI CIM Trieste, secondo in 9'55"8, CAI CIM, unico triestino a essere sceso sotto il muro dei 10', Diego Pieruzzo, VV FF Belluno, terzo in 10'03"2, e via a scorrere tanti nomi pi� o meno noti dell'atletica specialistica triveneta e slovena. Mi stropiccio gli occhi: basta anche con la classifica. La manifestazione � diventata adulta, una conferma, sicuramente un successo�Certo, potremo crescere ancora, valorizzarla di pi��Potremo�Pensieri che sfumano in una terribile stanchezza mentale; all'improvviso in quel mal di testa s'insinua l'immagine di un "floppy", proprio quello della classifica che devo farmi dare subito dai cronometristi perch� Marco possa scaricarlo in Internet�Non � ancora finita: prendo nuovamente il cellulare, lo accendo, digito il "PIN"�no! Lo richiudo, domani, domani non ora, sono troppo stanco. Mi sparpaglio sul divano della veranda cercando finalmente di sciogliere la tensione, unica compagnia quella di uno stomaco provato da innumerevoli portate e abbondanti libagioni; per un istante lo sguardo s'allunga distrattamente lungo le ininterrotte file di libri che, assieme a trofei e cianfrusaglie, cingono il piccolo vano su tre lati fin quasi al soffitto. Un amore viscerale e incosciente per la carta patinata (ma anche per quella ruvida e riciclata) mi ha obbligato a riempire ogni angolo buono della mia casa con pile di libri, dalla montagna alla poesia, dalla letteratura da viaggio ai classici, dalle ricette di cucina friulana a Tex; un amore, in verit�, spesso corrisposto�Come la ruota di un vecchio juke box, seleziono lentamente un'ampia fetta di mensola dedicata solo alla speleologia: pubblicazioni, atti di vecchi convegni, rilievi, manuali, "-100", "2000 grotte", ecc., ecc., occupano un buon metro e mezzo di parete: ad un tratto la ruota si ferma in prossimit� di un volume dalla copertina verdastra, una soffiata alla polvere che ne ha velato il bordo superiore e mi trovo tra le mani "Le radici del cielo" di Andrea Gobetti, un titolo evocativo, intrigante, quasi ruffiano, soprattutto per chi, per noia o per amore, sta sempre ben attento a dove mette i piedi, un invito a tutti quelli che prediligono i giochi d'equilibrio, quei pellegrinaggi pi� o meno precari tessuti su fili spesso in bilico tra gli elementi pi� diversi di una natura matrigna.
In copertina sta la riproduzione de "Le tre finestre" di Boswell: due sedie e un libro aperto in una grande stanza, tre finestre spalancate sopra un paesaggio collinare dominato da un azzurro pastello appena velato di foschia: all'apparenza nulla di speleologico, all'apparenza.
Resto cos�, senza aprirlo, a riguardare quel disegno, a rileggere quel titolo, assieme ad "Amused to death" di Roger Waters che gira in sottofondo, sprofondando lentamente proprio dentro quella stanza, in quelle radici profonde, le mie, attraverso il buio improvviso in cui ad un tratto si perdono le scale: la temperatura si � alzata di almeno dieci gradi, l'umidit� avvolge la pelle come un sudario di nylon. Il guanto giallo segue la balaustra sul baratro, la sfiora solamente, i piedi volano sui gradini bagnati scegliendone qualcuno per planare, tendersi, spiccare il volo successivo; il toboga si fa ancora pi� deciso, sto giocando a correre in bilico sul vuoto come in un luna park primordiale: assecondato dalla musica suadente, sento che la terra, l'argilla, il movimento sono i miei anestetici, non importa se di corsa o lungo una corda, se prima, a far progetti, o alla fine, a brindare in qualche bettola.
Il cuore ora galleggia senza alcun ritmo nell'umidit� improvvisa, segnando il tempo indefinito di questa breve, lunghissima vertigine�tempo che qui pu� anche creparsi, che ad un tratto pu� smagliarsi�Smagliature�La mia speleologia: una corsa brevissima, a perdifiato, durata oltre vent'anni, uno scivolo veloce illuminato da potenti riflettori, gli amici, i ricordi, apnea di miliardi di momenti diventati alla fine uno solo.
Scendo la "Gigante" senza volgermi alle spalle, cercando la mia pace, quasi volessi accoccolarmi di nuovo in quell'utero di calcare, come una pupa, aspettando un nuovo ciclo.
Ora il cemento � finito, le punte tassellate battono il pietrisco di un sentiero che plana a tornanti verso un fondo ormai vicino; gendarmi di calcite illuminati da luce artificiale sorvegliano questa valle morta, apice radicale di un cielo lontanissimo la cui linfa vitale filtra comunque, rinnovandosi, attraverso il segreto filo dei stillicidi...
Ho un sussulto, lo stomaco in subbuglio, il torpore di una digestione fallita: alzo il busto facendo scivolare a terra un libro abbandonato sul petto: "Le radici del cielo" di Andrea Gobetti; lo raccolgo e lo ripongo nello spazio vuoto sulla lunga mensola.
5� Cronotraversata del Maestro, Grotta Gigante, 4 febbraio 2001.
Paolo Del Core